/ Ottobre 28, 2021/ News

COMUNICATO STAMPA

“Un Piatto di Appennino: alla scoperta dei menù a km0”

Il GAL (Gruppo di Azione Locale dell’Appennino Bolognese) ha promosso questo evento territoriale dal titolo “Un piatto di Appennino: alla scoperta dei menù a km0”.
Un progetto volto alla valorizzazione delle produzioni agroalimentari appenniniche, con la partecipazione diretta di ristoranti e operatori locali. In questa occasione sono proposte delle serate con menù tipici che prevedono il rigoroso impiego di materie prime e vini del territorio.
Spiega Tiberio Rabboni, presidente del GAL “Le produzioni agricole ed alimentari dell’Appennino sono poco conosciute. Quando vengono conosciute la sorpresa è inevitabile. Si tratta, per lo più, di prodotti di altissima qualità organolettica, nutrizionale, manifatturiera ed artigianale, espressione di ambienti incontaminati, di lontane tradizioni e di una biodiversità agricola che resiste al tempo e all’omologazione generale. Non sono adeguatamente conosciute perché chi le produce è quasi sempre un piccolo imprenditore che non può permettersi azioni di comunicazione e di marketing, oggi indispensabili, per affermarsi sui mercati e nell’opinione pubblica. Si può però supplire ai limiti dimensionali del singolo produttore con il gioco di squadra territoriale, ovvero coinvolgendo nella necessaria azione di comunicazione e marketing le istituzioni locali, le filiere produttive, gli operatori turistici, le associazioni culturali ed imprenditoriali.
Questo è il traguardo che persegue il GAL con i bandi per contributi a fondo perduto, con le convenzioni, con gli itinerari turistici e con il progetto di distretto biologico, con gli interventi di promozione e promo-commercializzazione e, non ultimo, con l’iniziativa “L’Appennino nel piatto”. L’obiettivo è trasformare i ristoratori dell’Appennino in ambasciatori della biodiversità agricola ed alimentare dell’Appennino. Ovvero saldare gli uni agli altri per poter offrire al cliente e al turista qualcosa di unico e di irripetibile altrove. Il cartellone di eventi enogastronomici a cui hanno aderito 17 ristoratori, coinvolgendo 62 produttori dell’Appennino, che mi auguro trovi l’apprezzamento di consumatori e gourmet, come ha trovato il sostegno e l’apprezzamento di Slow Food Bologna, vuole essere, da questo punto di vista, un esempio ed un incoraggiamento a praticare ordinariamente l’alleanza tra ristoratori e produttori locali.”

Il GAL ha selezionato attività di ristorazione nelle Vallate del Lavino, Samoggia, Vallate Savena–Idice, Vallata del Setta e Sambro, Vallata del Reno e Vallata del Santerno.

Questa è una manifestazione aperta a tutti dove l’offerta enogastronomica del territorio viene considerata anche in un’ottica di qualificazione turistica, favorendo la visibilità delle produzioni locali nei menù dei ristoranti scelti. Quindi: Vini dei Colli bolognesi ed imolesi, Parmigiano Reggiano di montagna, formaggi teneri locali, ricotte, formaggi di latte di capra, carni di suino Mora Romagnola, selvaggina, salumeria della tradizione montanara, succhi e trasformati di antica mela rosa romana, patate e orticole di montagna, tartufi, funghi, miele, castagne, marroni e farine biologiche di grani antichi.

OGNI PRODOTTO TIPICO O TRADIZIONALE AGROALIMENTARE È ESPRESSIONE DELLA CULTURA DI UNA COMUNITÁ GRANDE O PICCOLA CHE SIA

Lo sviluppo rurale trova nei sapori locali un potente alleato. Le genti di montagna e campagna, depositarie di valori perenni e di tradizioni, sono certamente in grado di assicurare, specialmente in campo agroalimentare, una crescita virtuosa. Prodotti coltivati con accuratezza, passione e amore, sapori autentici e talvolta dimenticati, preparazioni “all’antica” non senza un occhio di riguardo alla dietetica. Questa è “tipicità”, seppure con un pizzico (necessario) di modernità.
I benefici che derivano alle aree rurali dalla valorizzazione dei prodotti tipici sono molteplici.
Anzitutto avremo una positiva ricaduta economica sul territorio. Produzione, spesso di piccola/media scala, vuol dire vendita, somministrazione e quindi reddito. Il che, tra l’altro, rinsalda il legame tra i nativi e la loro terra. Inoltre, risulterà incentivato il turismo grazie all’attrattiva che il “tipico” esercita. Ma fa anche di più, trasforma ciò che è mercantile in culturale, dà pregio ai luoghi che fa conoscere e apprezzare mentre mette in contatto donne e uomini di una data comunità con altri che vengono da fuori. Di tutto ciò naturalmente si gioverà l’intero contesto sociale. Allo stesso tempo la nuova vitalità contrasterà l’emarginazione, la dimenticanza e l’abbandono di tante località remote meritevoli, al contrario di essere godute e consegnate a chi, nel tempo, ci seguirà.
Proprio in questa chiave il GAL Appennino Bolognese propone un progetto volto alla valorizzazione dei prodotti tipici locali, quale straordinario volano per promuovere una buona cultura del cibo, che non può prescindere dall’attività agricola e dalla corta filiera, tratto caratteristico delle nostre colline, delle nostre montagne e delle nostre valli.

Cartellone Eventi
“Un piatto di Appennino: alla scoperta dei menù a kmØ”

Ristoratori Data Comune
Taverna Va Mo Là 29/10/2021 Camugnano
Albergo ristorante Gallo 29/10/2021 Castel del Rio
Trattoria Livergnano 05/11/2021 Pianoro
Trattoria da Massimino 10/11/2021 Pianoro
Fattoria Zivieri 11/11/2021 Sasso Marconi
Ristorante Taverna del Cacciatore 12/11/2021 Castiglione de’ Pepoli
Palazzo Loup 13/11/2021 Loiano
Aquila Nera 14/11/2021 Monte S. Pietro
Sosteria Vergato 18/11/2021 Vergato
Antica Hosteria della Rocca di Badolo 19/11/2021 Sasso Marconi
Ristorante il Bassotto 20/11/2021 Alto Reno Terme
Osteria dei Sani 21/11/2021 Sasso Marconi
Ristorante Nuova Roma 26/11/2021 Sasso Marconi
Locanda Mulino Cati 28/11/2021 Camugnano
Osteria La Portaccia 03/12/2021 Castiglione de’ Pepoli
Da Amerigo 05/12/2021 Valsamoggia
Taverna del Cacciatore 09/12/2021 Alto Reno Terme

Elenco Aziende fornitrici

Acqua Cerelia (Vergato)
Antica Forneria e Pasticceria Corsini (Alto Reno Terme)
Apicoltura Katia Del Quattro (Camugnano)
Apicoltura Santoli Rina (Camugnano)
Appennino Food (Savigno – Valsamoggia)
Ass. Castanicoltori Alta Valle del Reno (Alto Reno Terme)
Ass. Mela Rosa Romana (Vergato)
Az. agr.  Al di là del fiume (Marzabotto)
Az. agr. Albero della vita (Camugnano)
Az. agr. Bignami Salvatore (Monte S. Pietro)
Az. agr. Brunetti Franco (Camugnano)
Az. agr. Buvolino (Castel di Casio)
Az. agr. Cà Maiana (Castel di Casio)
Az. agr. Carboni Lamberto (Tolè Vergato)
Az. agr. Corte d’Aibo (Monteveglio)
Az. agr. Cottu Salvatore (Pianoro)
Az. agr. Francesco de Tacchi (Presidio Slow Food)
Az. agr. Frutti dal bosco (Camugnano)
Az. agr. Gaggioli (Zola Predosa)
Az. agr. Il Granello (Pianoro)
Az. agr. Il Mulino (Vergato)
Az. agr. Il Poggiolone (Loiano)
Az. agr. La Casaccia (Lizzano in Belvedere)
Az. agr. La Collina (Gaggio Montano)
Az. agr. La Mancina (Valsamoggia)
Az. agr. La Spinareccia (Castiglione de’ Pepoli)
Az. agr. La Villa di Scascoli (Loiano)
Az. agr. Piancerrè (Gaggio Montano)
Az. agr. San Giuseppe (Camugnano)
Az. agr. Zad (Castel di Casio)
Az. Agr. Franceschelli Domenico (Castel del Rio)
Az. agr. Il Monticino (Zola Predosa)
Birrificio artigianale Il Gaggiolino (Gaggio Montano)
C.a.s.p. Valle del Brasimone (Castiglione de’ Pepoli)
Carni e Salumi Santi (San Benedetto Val di Sambro)
Caseificio Fior di Latte (Gaggio Montano)
Caseificio Lama Grande (Monzuno)
Caseificio Pieve di Roffeno – S. Lucia (Castel d’Aiano)
Caseificio Valsamoggia (Valsamoggia)
Essiccatoio Qualto (San Benedetto Val di Sambro)
Farina Beltain (Granaglione – Alto Reno Terme)
Fattoria La Pulcina (Castel di Casio)
Gelateria Stella (Alto Reno Terme)
La Bottega della carne (Castiglione de’ Pepoli)
Macelleria Neri Gianfranco (Camugnano)
Macelleria Preci (Lizzano in Belvedere)
Macelleria Sernesi (Alto Reno Termie)
Macelleria Zivieri (Monzuno)
Mulino Ferri (Sasso Marconi)
Ortofrutta Contini Carboni
Panificio Veduti Ilio (Castiglione de’ Pepoli)
Podere Balla con gli asini (Sasso Marconi)
Podere Riosto (Pianoro)
Salumificio Franceschini (Castello di Serravalle)
Soc. agr. Appennino (Camugnano)
Soc. Agr. Coop. Agritur (Lizzano in Belvedere)
Soc. agr. Il Canè (Loiano)
Soc. agr. La Torre (Loiano)
Società Agricola Muratori Remo (Castiglione de’ Pepoli)
Spaccio agricolo Lazzarini (Camugnano)
Tenuta Santa Cecilia (San Lazzaro di Savena)
Tenuta Santa Croce (Monteveglio)

La SELEZIONE dei RISTORANTI è stata effettuata seguendo questi criteri:

Sulla base di una descrizione sintetica dell’evento e dei menù presentati è stata valutata la corrispondenza delle ricette con la tradizione locale, l’eventuale innovazione e coerenza stagionale.
Inoltre, i ristoratori aderenti indicheranno nei menù il nome delle aziende produttrici dei principali prodotti impiegati nelle preparazioni.

UTILIZZO DI MATERIE PRIME:

– Materie prime e prodotti alimentari realizzati da aziende dell’Appennino Bolognese
– Biologico
– DOP e IGP dell’area appenninica bolognese
– “Prodotto di Montagna” ai sensi del regolamento UE realizzato nel territorio GAL

ULTERIORI PRIORITÁ:

– Partecipazione dei produttori e presentazione delle relative produzioni in assaggio
– Equità del prezzo per la partecipazione all’evento/degustazione
– Esibizione di contratti di fornitura di materie prime e prodotti locali per il periodo antecedente e/o successivo all’evento

LA MANIFESTAZIONE “UN PIATTO DI APPENNINO: ALLA SCOPERTA DEI MENÙ A KM0” SI SVOLGE NEI RISTORANTI SELEZIONATI, DALLA FINE DI OTTOBRE ALLA METÁ DI DICEMBRE 2021.

www.bolognappennino.it

 

CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “UN PIATTO DI APPENNINO”: Bologna, ExtraBO – Piazza Nettuno n.1, 27 ottobre 2021.